"Ciò che emerge con evidenza fin dai primi capitoli del romanzo è come certe diramazioni del racconto siano state concepite al solo scopo di conferire al testo un’aura di complessità e un’ambizione a una generica grandezza che, tuttavia, finiscono per risolversi più in divagazioni ornamentali che in reali arricchimenti dell’intreccio."
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Daughter of the Moon Goddess, tra paesaggi suggestivi e – ahimè – poco altro
"Sembra che Sue Lynn Tan ce la metta proprio tutta per impedire a chiunque si approcci al suo romanzo di entrare in risonanza con il cuore di creature esteticamente splendide, certo, inscritte in scenari lussureggianti dal sapore onirico, ma emotivamente povere, prevedibili, uguali a mille altre che le hanno precedute."